In data di oggi URI - Unione dei RadioTaxi d'Italia ha protocollato al Sindaco di Roma Capitale On. Roberto Gualtieri una lettera in risposta alle diverse polemiche, segnalate ripetutamente da alcuni organi di stampa e confermate da esponenti dell'Amministrazione capitolina, riguardanti presunte carenze del servizio taxi.
Nella lettera sono state riportate importanti considerazioni in merito alla attuale situazione della mobilità romana, auspicando che possano rappresentare un contributo per definire alcune soluzioni alla “presunta” carenza di vetture taxi in servizio.
Sono state inoltre indicate diverse soluzioni, alcune di tipo immediato ed altre di natura strutturale, da valutare prima di qualsiasi altra proposta tecnica, come ad esempio l'introduzione di nuove licenze, che invece dovrebbe essere analizzata e messa in campo in maniera ragionata per non generare, al contrario delle aspettative, effetti negativi, tra i quali il peggioramento della congestione, l’innalzamento delle variabili ambientali legate all’inquinamento da traffico veicolare e, non ultimo, la necessità di dover definire le sorti delle licenze aggiuntive nei momenti in cui il surplus di domanda si azzererà.
Di seguito, il contenuto della nostra lettera indirizzata al Sindaco.
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ROMA CAPITALE
Al Sindaco di Roma
On. Roberto Gualtieri
p.c. all’Assessorato alla Mobilità
c.a. Assessore On. Eugenio Patanè
p.c. alla III CCP – Mobilità
c.a. Presidente On. Giovanni Zannola
p.c. alla Commissione Consultiva TPnL
c.a. Presidente Sig. Roberto Baldetti
Roma, 2 luglio 2023
Oggetto: Carenza Taxi nella città di Roma.
Onorevole Sig. Sindaco,
nell’ultimo periodo a Roma sono state segnalate in maniera sistematica presunte carenze del servizio Taxi. Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa e successivamente confermato da qualche esponente politico dell’Amministrazione capitolina, sembrerebbe che i Taxi manchino ovunque in città e che l’extra-domanda di mobilità sia stata generata da movimenti turistici più ingenti del normale.
Ad oggi, a noi non sembra chiaro se la mancanza di Taxi sia localizzata sull’intero territorio comunale o solo in alcuni poli attrattori (come, ad esempio, le stazioni ferroviarie). Altresì non è stato precisato se il surplus di domanda derivi solo dall’incremento del turismo oppure si tratti di una richiesta di entità superiore proveniente dai residenti e dai city users che, per varie cause, scelgono adesso il Taxi per le loro necessità di spostamento.
Questi interrogativi sono fondamentali per circoscrivere le reali dimensioni di questa ipotizzata carenza, ma l’Amministrazione non hanno fornito alcuna risposta se non qualche commento privo di quantificazioni analitiche. Riteniamo allora assolutamente necessario corredare il quadro complessivo di alcune importanti considerazioni che – speriamo – possano essere un contributo per definire alcune soluzioni alla sopracitata “presunta” carenza.
Innanzitutto, abbiamo riscontrato flussi aggiuntivi di nuova clientela che usualmente utilizza il trasporto pubblico di linea. Tali flussi, che si generano al manifestarsi di criticità del sistema di trasporto collettivo su ferro (interruzioni del servizio metro per problemi tecnici, interruzioni del sistema tranviario, scarsi passaggi e/o lentezza dei veicoli del sistema tranviario), vengono da noi intercettati proprio alle fermate ed alle stazioni e sono costituiti da utenti costretti a cercare nuove soluzioni di trasporto, la più facile da reperire è, per l’appunto, il Taxi. È notizia proveniente dall’azienda capitolina ATAC che, a tre anni dall’inizio della pandemia, la percentuale di persone che utilizzano il trasporto pubblico di linea a Roma non è ancora ritornata ai livelli pre-CoVid, registrando lo scorso anno un numero di accessi in calo tra il 25 e il 30 per cento rispetto al 2019.
L’altra problematicità riscontrata è un aumento del traffico da veicoli privati nel periodo post-CoViD, che costringe il sistema di trasporto pubblico di linea di superficie su gomma (autobus, filobus) a continui rallentamenti, stop & go e relativo abbassamento della velocità commerciale. A questo si aggiunga una situazione cantieristica stradale importante, sicuramente legittima ma la cui fase di pianificazione non ha evidentemente tenuto conto dell’incremento dei veicoli su strada. Anche in questo caso, parte dei viaggiatori del sistema gomma sceglie il Taxi, per via della sua flessibilità e del suo basso costo (almeno a Roma, a confronto con le altre città italiane).
Il Taxi è sempre presente sul territorio in tutte le fasce orarie della giornata, ma trattandosi di una modalità di trasporto pubblico complementare ed integrativa del trasporto di massa (Legge 21/1992) non riesce, proprio per la sua natura, a sopperire da solo alle deficienze dei sistemi di trasporto sovraordinati (direttrici su ferro e su gomma).
Ma gli organi di stampa, strumentalmente, hanno voluto scaricare una grossa fetta della responsabilità della inefficienza del sistema dei trasporti romano sulla nostra categoria, parlando di mancanza di taxi mostrando le file di utenti in attesa di fronte alla stazione Termini e chiedendo quindi nuove misure (tra cui anche l’ampliamento delle licenze). Senza comprendere però che il principio di complementarietà di cui sopra, con l’adozione di determinazioni errate, possa venire stravolto creando uno squilibrio importante tra le diverse modalità di trasporto.
Roma, a differenza di tante altre capitali europee, non possiede sufficienti infrastrutture per il servizio rapido di massa, anche di superficie; oltre a questo, è evidente a tutti ormai da anni la complessa gestione del trasporto pubblico di linea, con sempre minori percorrenze annuali da parte dei mezzi pubblici della partecipata capitolina ed una situazione molto grave sul versante manutentivo delle infrastrutture di trasporto esistenti. Comprendiamo benissimo le Vostre difficoltà: ma non riteniamo accettabile che l’Amministrazione non associ pubblicamente le difficoltà del momento ad una situazione complessiva del sistema dei trasporti di Roma, scaricando sul servizio Taxi la ricerca delle soluzioni, quasi che questo servizio sia destinato a diventare la spina dorsale del servizio di trasporto pubblico cittadino.
Più volte abbiamo evidenziato, per le vie formali, che la carenza di Taxi in alcune fasce orarie della giornata è stata generata dall’adozione, da parte dell’Amministrazione, di impropri e inadeguati programmi di turnazione. Da settembre 2022 segnaliamo, senza riscontro alcuno, che in risposta alla crescente domanda di mobilità Taxi, i turni di lavoro via via approvati hanno manifestato una distribuzione totalmente errata delle vetture nelle diverse fasce orarie, causando gravi carenze di servizio che sono oggi accentuate dalle variabili e dalle criticità esposte in precedenza (più turismo, meno trasporto collettivo, più congestione da traffico stradale) e che vengono denunciate ormai quotidianamente a livello mediatico. Abbiamo persino inviato all’Amministrazione, in tutte le occasioni possibili, modelli di programmazione ragionati ed utili a risolvere tali criticità, ma non sono mai stati presi in considerazione e neppure abbiamo mai ricevuto alcun riscontro di lettura.
Non tenendo conto delle nostre osservazioni e neppure delle altre criticità incombenti, Codesta Amministrazione si è purtroppo allineata acriticamente alle polemiche, incidendo, al momento, solo sul nostro servizio con l’adozione della misura delle “seconde guide”. Riteniamo che tale misura, i cui risultati si intravedranno, tra l’altro, tra qualche mese, non possa rappresentare la soluzione alle - sempre presunte - criticità del servizio Taxi, perché se nel tempo non si agisce concretamente sulla riduzione del traffico privato, su una migliore infrastrutturazione in termini di corridoi per la mobilità per il trasporto pubblico di linea e non di linea e con il miglioramento del servizio pubblico di linea, ci ritroveremo con più vetture per strada che contribuiranno a peggiorare le già critiche condizioni di congestione veicolare.
Stessa sorte avrebbe, parimenti, anche l’altra paventata soluzione, e cioè l’aumento delle licenze. Fermo restando che qualsiasi variazione in aumento del contingente Taxi non sia operazione da concludersi nel breve termine, in quanto ha tempi di realizzo e limiti procedurali intrinsechi, rimaniamo sempre dell’idea che un aumento di vetture, in una situazione di traffico come quella attuale, può solo peggiorare la circolazione stradale nella città.
Noi non siamo ostinatamente contrari all’ipotesi di introduzione di nuove licenze, purché però tale soluzione venga analizzata e messa in campo in maniera ragionata. L’analisi e l’approfondimento servono, infatti, per non generare, al contrario delle aspettative, effetti negativi, tra i quali il peggioramento della congestione, l’innalzamento delle variabili ambientali legate all’inquinamento da traffico veicolare e, non ultimo, la necessità di dover definire le sorti delle licenze aggiuntive nei momenti in cui il surplus di domanda si azzererà.
Ribadiamo però che un aumento di licenze dovrebbe essere valutato dopo che siano state considerate altre ipotesi, alcune immediate ed altre di natura strutturale, che di seguito Le indichiamo in ordine di priorità e per le quali auspichiamo che ricevano la giusta attenzione che meritano.
- SOLUZIONI IMMEDIATE
- La rimodulazione delle disponibilità dei Taxi per fasce orarie, prevedendo più vetture negli orari della giornata di più alta richiesta rispetto a quelli a più bassa domanda.
- La determinazione dei riposi, per avere certezza del numero di vetture disponibili e rendere efficace la programmazione di cui al precedente punto 1.
- La collaborazione con il gestore dell'infrastruttura ferroviaria RFI per conoscere in anticipo criticità di circolazione e ritardi e gestire picchi di domanda alle stazioni ferroviarie.
- Il coinvolgimento della categoria nella pianificazione degli eventi, così da poter rimodulare alla bisogna la programmazione del numero delle vetture.
- La rivalutazione del concetto di Taxi collettivo alla luce delle possibilità che le piattaforme tecnologiche oggi forniscono.
- L’auspicato ottimale sfruttamento delle seconde guide, auspicando di raggiungere rapidamente numeri d’interesse.
- SOLUZIONI STRUTTURALI
- Interventi per fluidificare i servizi di trasporto pubblico, che a parità di numero di licenze consentiranno un incremento di produttività, che stimiamo del 30%, collegato all’aumento della velocità commerciale del servizio. Ad esempio, nuove corsie preferenziali (a Roma, su una rete stradale di più di 8.000 km, un primo buon risultato sarebbe quello di arrivare almeno a 250-300 km), riprogrammazione del coordinamento dei semafori alle intersezioni (onda verde) e vigilanza sul fatto che queste misure siano poi rese effettive e non restino solo inchiostro sulla carta.
- Pesatura dei fabbisogni di servizio propedeutica ad una eventuale estensione del numero di licenze che avvenga tramite bando di gara.
A margine, continuiamo a sostenere l’impellente rivisitazione del sistema tariffario Taxi, considerando che a Roma le tariffe sono ferme da oltre dieci anni mentre i costi, a partire da quelli delle materie prime, sono cresciuti in maniera rilevante. Riteniamo ormai indifferibile lo sviluppo di un sistema tariffario ancora più trasparente alla clientela, più comprensibile ed adeguato all’andamento dei costi generali di gestione, in un contesto di attualizzazione alla domanda di mobilità Taxi della città di Roma. Anche in questo caso, abbiamo inviato all’Amministrazione la nostra idea progettuale, ma come nei casi prima descritti, nessun riscontro.
Dalla Sua Amministrazione ci era stato detto che entro il mese di giugno 2023 sarebbe stata intrapresa la procedura di ridefinizione ed approvazione di un nuovo sistema tariffario, ma non ci risulta evidenza di alcun avviamento.
Sottolineiamo ancora una volta come la nostra collaborazione con la Sua Amministrazione, fino ad oggi, sia stata sempre tempestiva, tecnicamente interessante e scrupolosa e formalmente attenta e dettagliata. Nonostante i nostri sforzi, sempre continui e puntuali, restano però il dispiacere e la contrarietà per la mancanza di risposta da parte delle strutture preposte, che perseverano nell’optare per soluzioni che non giovano al miglioramento della situazione complessiva.
Auspichiamo quindi una discontinuità nella mancanza di ascolto e nella prosecuzione su scelte non ragionate, essendo certi che esistono soluzioni da attivare con livelli di gradualità crescente che possono condurre al bene per la città e, nello specifico, al miglioramento dei servizi di mobilità.
Con i nostri migliori saluti.