“Ho sempre apprezzato il lavoro svolto da ”Le Iene' negli ultimi tempi sulla nostra categoria, andando a indagare, a volte anche rischiando la propria incolumità, nei confronti di quei tassisti spesso arroganti e prepotenti che vogliono fare i furbetti con i clienti, soprattutto stranieri. Apprezziamo questo sforzo che ci aiuta a snidare questo malcostume: fino a qui ci siamo e lo apprezziamo. Non mi pare però che facciano corretta informazione quando, in maniera faziosa, vogliono mettere in difetto tutta la categoria dei tassisti facendoli passare come evasori fiscali prendendo a riferimento le dichiarazioni dei redditi fatte sotto l'era CoViD".
Lo afferma all'ADNKronos Loreno Bittarelli, presidente di Radiotaxi 3570, commentando il servizio delle 'Iene' sui dati dei redditi dei tassisti in alcune città italiane, il tema dell'evasione e l'uso del POS.
"Dal punto di vista fiscale, inoltre, va chiarito che i tassisti sono sottoposti, come tutti gli artigiani, agli studi di settore - continua - Nelle città più importanti si tratta mediamente di incassi tra i 25 e i 45mila euro l'anno, cifre che non riescono a volte neanche a raggiungere, ma che dichiarano per non aver problemi con gli studi di settore".
"Sono quindi rimasto deluso da questo servizio", sottolinea Bittarelli, dicendosi pronto a "un confronto in qualsiasi momento, ma mi sembra sbagliato far passare i tassisti come evasori fiscali quando invece, spesso e volentieri, sono tartassati perché, per non avere problemi, dichiarano più di quello che hanno incassato".
Riguardo all'uso del POS, il tema “è strumentalizzato. Abbiamo parametri stabiliti dalle Agenzia delle Entrate: fatti col POS o in contanti, sono sempre quelli gli incassi su cui pagare le tasse”.