Prendiamo atto della pubblicazione della lettera di chiarimento della Cooperativa Radiotaxi 3570 da parte de Il Messaggero in merito all’integrazione tra itTaxi e Uber. Tuttavia, rimaniamo sconcertati dal commento redazionale che accompagna la smentita, un commento che appare strumentale e privo di un reale approfondimento dei fatti.
Innanzitutto, è curioso che si tiri in ballo il Campidoglio, il Governo e presunte "altre associazioni di categoria" senza fornire alcuna specificità o fonte verificabile. Ricordiamo che nella lettera la Cooperativa 3570 non abbiamo fatto alcun riferimento a eventuali analisi o provvedimenti in fase di studio da parte del Governo. Pertanto, ci chiediamo quale sia la rilevanza di tale osservazione in un contesto in cui il tema centrale era la smentita delle gravi inesattezze pubblicate nell’articolo originale.
Inoltre, lascia perplessi l’insistenza nel dare credito a vaghe affermazioni attribuite ad "altre associazioni di categoria". Quali sarebbero queste associazioni? Con quali competenze o conoscenze dirette si pronunciano sui nostri rapporti tecnici e operativi con Uber? Appare evidente l’intento di avvalorare tesi pregiudiziali senza considerare le spiegazioni dettagliate e documentate fornite dalla Cooperativa Radiotaxi 3570.
A rendere tutto ciò ancora più paradossale è il trattamento riservato alla smentita. Dopo tre giorni di articoli a piena pagina, con richiamo in prima, le spiegazioni della Cooperativa 3570 sono state incredibilmente relegate a pagina 18, senza la stessa evidenza mediatica con cui sono state diffuse le inesattezze iniziali. Questa sproporzione nel trattamento non può che far sorgere dubbi sulla reale volontà di ristabilire la verità nei confronti dei lettori.
La posizione del 3570 - e di conseguenza, anche la nostra - è chiara: il rapporto tra itTaxi e Uber si basa su trasparenza, conformità normativa e accessibilità del servizio. È inaccettabile che si continui a diffondere confusione e sospetti, ignorando i chiarimenti ufficiali e privilegiando opinioni generiche e non qualificate.
Ci aspetteremmo da una testata giornalistica autorevole una maggiore attenzione alla verifica dei fatti e meno spazio a insinuazioni gratuite. Il rispetto per i lettori e per il ruolo essenziale svolto dal servizio taxi nella Capitale richiederebbe maggiore obiettività e un confronto basato su dati concreti, non su insinuazioni o su dichiarazioni di soggetti terzi non identificati.
Il nostro impegno per un servizio trasparente ed efficiente continua, nonostante gli ostacoli rappresentati da narrazioni fuorvianti che nulla hanno a che vedere con la realtà operativa della Cooperativa Radiotaxi 3570.